I sapori del Gargano: viaggio tra le ricchezze enogastronomiche
Quando si parla de: i sapori del Gargano, la mente va a quell’universo di odori, profumi, colori, toni, squisitezze, tipici di quel territorio meraviglioso che è lo “sperone d’Italia”. Ma se questo lembo di terra è così unico e attraente non è solo perché è stato baciato da Madre Natura ma anche, e soprattutto, per la rara capacità che hanno da queste parti di unire le bellezze del paesaggio a una ricca e variegata tradizione enogastronomica.
Tra i sapori del Gargano, l’olio D.O.P. Dauno
Che cosa rende così buona la tavola garganica? I prodotti semplici e genuini.
Un esempio per tutti: l’olio extravergine di oliva “D.O.P. Dauno”.
Questa particolare “denominazione di origine controllata” spetta solo a questo territorio.
Non a caso deve essere accompagnata obbligatoriamente da una delle seguenti menzioni geografiche:
Alto Tavoliere, la cui varietà predominate è Peranzana o Provenzale;
Basso Tavoliere Gargano con la Coratina;
Basso Gargano con la varietà Ogliarola Garganica;
Sub-Appennino Ogliarola, Coratina e Rotondella.
La “D.O.P. Dauno”, in breve è riservata solo all’olio extravergine di oliva rispondente alle condizioni e ai requisiti stabiliti in un disciplinare di produzione rigidissimo che ne garantisce la qualità eccellente.
Il Gargano dunque, come un po’ in tutta la Puglia, è olivicoltura. Non a caso la pianta di olivo disegna paesaggi straordinari sia nella pianura che nelle alture, orna i bordi delle strade, riempie i giardini e ombreggia le masserie. Resta negli occhi quel panorama di colore verde argenteo che degrada dolcemente nell’azzurro intenso del mare.
Un viaggio tra i sapori del Gargano
Il pancotto
A San Nicandro, che si trova nella parte nord del promontorio, si può gustare il pancotto, un piatto tradizionale di questa terra. Si tratta di un piatto unico che un tempo era chiamato “dei poveretti” poiché si prepara con il pane raffermo. Il pane si cuoce insieme alle verdure e ne assorbe tutti i sapori.
Di solito questo piatto si accompagna con del buon vino locale e con il caciocavallo podolico che si produce con un metodo tradizionale solo in alcuni periodi dell’anno ed esclusivamente con il latte delle vacche Podoliche.
Per finire un pranzo così tipico, da queste parti ti offrono i pupurat, piccole ciambelle tipiche del periodo di Carnevale a base di farina, miele di fichi o vino cotto, cannella, scorza d’arancia, vaniglia, mandorle e frammenti di cioccolato. La ricetta antica prevedeva anche il pepe, ed è da questo ingrediente che oggi manca, che il dolce prende il nome.
La Muscisca
La Muscisca la troviamo a San Nicandro e in tutto il Gargano, però è tipica delle zone meridionali che sono più legate al fenomeno della transumanza.
La Muscisca, dall’arabo mosammed, ossia “cosa dura”, è fatta da striscioline di carne magra di pecora o di capra essiccate. Una volta il processo di essiccazione si faceva all’aperto, oggi per motivi di igiene è necessario l’uso degli essiccatori.
La carne si essicca dopo essere stata salata e insaporita con finocchio selvatico, aglio e peperoncino.
Ovviamente per chi amasse le carni fresche, fra i sapori del Gargano un posto d’onore spetta alle carni di pecora e di maiale. Fra gli altri prodotti legati alla pastorizia, attività che qui vanta origini antichissime, non possiamo dimenticare latticini e formaggi. E qui la scelta è davvero ardua tra il delicato Cuore di ricotta, il forte formaggio pecorino, la dolce Mozzarella stracchinata, la deliziosa Ricotta rifatta, il tipico Caciocavallo podolico e gli irresistibili Scamorzoni.
Le paposce
Nell’entroterra, in particolare nella città di Vico, nota per il suo prezioso centro storico, potremo assaggiare le paposce, gustose focacce che si farciscono nei modi più disparati.
Le fave di Carpino
Le fave di Carpino ormai sono diventate delle vere guest star. In passato questo piatto era “la carne dei poveri”, oggi invece è diventato quasi elitario. Le fave a Carpino si fanno cuocere a fuoco lento e nella tradizionale “pignata” di terracotta. Si cucinano con cipolla e peperoncino e si condiscono con l’olio extravergine d’oliva locale.
Il pane di Monte Sant’Angelo
Una menzione particolare è d’obbligo per il pane garganico. Nella parte più alta del promontorio, lassù appollaiato sul cucuzzolo, troviamo Monte Sant’Angelo, borgo noto per il Santuario di San Michele diventato Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO.
Questo paese non è famoso solo per il Santuario ma anche per il suo pane. Si tratta di un pane davvero particolare, con la crosta morbida e croccante mentre all’interno è soffice e compatto. Il prodotto è originale per le grandi dimensioni delle pagnotte di 5-6 kg, che raggiungono diametri anche di 70-80 centimetri.
I liquori di agrumi
Dopo aver assaggiato tutte queste squisitezze, il digestivo è d’obbligo.
E quale tonico se non un limoncello preparato con i limoni locali potrebbe assolvere meglio questo compito? Rodi Garganico, località balneare molto apprezzata per le confortevoli strutture ricettive e per le spiagge da sogno, vanta numerose coltivazioni di arance e limoni. Non a caso è stata ribattezzata “città dei giardini”.
Ebbene qui si coltivano i limoni “femminello” con i quali si fa un limoncello DOC.
Ma questo non è solo l’unico liquore d’agrumi che si può degustare a Rodi Garganico. Nei vicoli bianchi del centro storico, infatti, è possibile farsi una tranquilla chiacchierata davanti a un bicchierino di arancino, laurino e persino di mostocotto, il dolcissimo liquore fatto con le amarene garganiche.